Nell’incontro interreligioso per la pace di martedì scorso 25 ottobre, 26 anni dopo il primo incontro interreligioso per la pace voluto da papa Giovanni Paolo II ad Assisi, papa Francesco ha detto: “Quest’anno la nostra preghiera è diventata un “grido”, perché oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali - e siamo nella terza. La pace è nel cuore delle Religioni, nelle loro Scritture e nel loro messaggio. Nel silenzio della preghiera, questa sera, abbiamo sentito il grido della pace: la pace soffocata in tante regioni del mondo, umiliata da troppe violenze, negata perfino ai bambini e agli anziani, cui non sono risparmiate le terribili asprezze della guerra. Il grido della pace viene spesso zittito, oltre che dalla retorica bellica, anche dall’indifferenza. È tacitato dall’odio che cresce mentre ci si combatte. Ma l’invocazione della pace non può essere soppressa: sale dal cuore delle madri, è scritta sui volti dei profughi, delle famiglie in fuga, dei feriti o dei morenti. E questo grido silenzioso sale al Cielo.” 

Papa Francesco parla dei volti dei poveri, che sono oppressi dalla violenza e dai soprusi disumani della guerra. Pochi giorni prima aveva parlato delle GUERRE DIMENTICATE. Noi continuiamo a pregare per la pace. Ma concretamente cosa possiamo anche fare? 

In questo mese missionario prima e dopo le S. Messe vigiliari e festive di domenica 30 ottobre,  nelle quattro parrocchie della Comunità, venderemo bottiglie d’olio italiano e il ricavato verrà donato alla parrocchia S. Francesco di Aleppo. Il costo dell’olio è proibitivo per molte famiglie e il desiderio è quello di aiutarle. In un contesto, quello della Siria, in cui sono in un’emergenza sanitaria a causa di un’epidemia di colera che è scoppiata negli ultimi mesi. Non fa più notizia la guerra in Siria ma la situazione è drammatica, per questo desideriamo sostenere la parrocchia S. Francesco. 

Padre Ibrahim, dopo 8 anni come parroco, è diventato parroco della parrocchia a Nazaret in Terra Santa, al suo posto è stato nominato parroco: padre Bahjat Elia Karakach. 

Nel salutare, via mail, padre Ibrahim lui ci ha scritto:  “il Signore vi benedica, con la speranza di vedervi in Terra Santa a Nazaret. Vi prometto di portare nella preghiera nella Grotta di Nazaret, la casa del SI di Maria e di Giuseppe…” 

Padre Ibrahim sarà in Italia all’inizio di Novembre, in particolare sarà possibile salutarlo alla S. Messa di martedì 8 novembre alle ore 19.45 a Cucciago e fermarsi a cena (chi desidera partecipare alla cena, 15 euro, deve segnalarlo entro il 3 novembre, giovedì mattina alle ore 12, in segreteria parrocchiale a Figino: 031.780135 dal lunedì al venerdì aperta dalle ore 9.30 alle ore 12.00). Sosteniamo ora padre Bahjat Elia e la Comunità Parrocchiale S. Francesco di Aleppo con le nostre preghiere e il nostro aiuto concreto. Che Dio converta il cuore dei potenti che hanno scelto la guerra e la violenza per i propri fini di potere! Pace e bene.