Logo Comunità Pastorale San Paolo della Serenza
Comunità Pastorale San Paolo della Serenza
Carimate, Figino, Montesolaro e Novedrate

Via San Materno, 1
22060 Figino Serenza (CO)
Tel.031780135
Tel.031780135
comunitasanpaoloserenza@gmail.com
81002330132

domenica 20 ottobre 2024 -  Imposta home -  Aggiungi preferiti
NEWS ED EVENTI
Home Page> NEWS ED EVENTI > Anno pastorale 2021-2022 > «Sostare con te», la preghiera in oratorio
«Sostare con te», la preghiera in oratorio
FOM
Un’educatrice e un ragazzo sono una di fronte all’altro, in atteggiamento di preghiera. Le loro mani si congiungono come se la loro preghiera fosse la stessa, proprio «perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18, 20). Sono sotto un grande albero, a sostare su un prato. Il bianco luminoso – quello della Trasfigurazione (cfr. Mc 9, 3) – li avvolge: la sosta è abitata e illuminata dalla presenza dello Spirito, perché anche se «non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente» è lo Spirito che intercede per noi e in noi (cfr. Rm 8, 26).

Questa è una breve descrizione del logo del nuovo anno oratoriano che si basa sulla Proposta pastorale 2022-2023 «Kyrie, Alleluia, Amen». Per i ragazzi e le ragazze, accanto a queste tre parole chiave che determineranno percorsi di accompagnamento e attività di animazione sul tema della preghiera, campeggerà negli oratori ambrosiani lo slogan «Sostare con te», per indicare che è fermarsi l’atteggiamento opportuno per mettersi alla presenza del Signore e vivere, nel quotidiano, l’esperienza dell’incontro con Dio.

Accompagnare all’incontro con Dio

Nella Proposta pastorale l’arcivescovo Mario Delpini ha indicato la strada agli educatori: «Chi vuole bene ai giovani, chi si prende cura di loro sa che il servizio più importante da rendere è accompagnarli all’incontro con Dio perché diventino adulti, rispondendo al Signore che li chiama» (Kyrie, Alleluia, Amen, Proposta pastorale 2022-2023, pag. 63). L’educazione alla preghiera per ragazzi e adolescenti non può che essere orientata in chiave vocazionale. Attraverso la sosta e la definizione di momenti in cui ritrovarsi di fronte al Signore e in dialogo con lui, i ragazzi saranno invitati ad affidare la loro vita, a costruirla all’interno di un rapporto costante con Dio.

L’oratorio è per definizione il luogo in cui si insegna e si impara a pregare, in vista di una crescita personale e di una maturazione nella fede: da sempre in oratorio ci sono tempi e spazi di preghiera, in riferimento anche agli itinerari dell’iniziazione cristiana e, in seguito, alla pastorale per i preadolescenti e gli adolescenti, ma pensando anche a ogni occasione di laboratorio e di animazione e ai momenti informali di condivisione e amicizia, nei quali la preghiera è un elemento immancabile. Lo spiega bene don Stefano Guidi, direttore della Fom, chiarendo il senso del logo dell’anno oratoriano: «L’invito dell’Arcivescovo interroga la vita di preghiera dei nostri oratori. La preghiera non è una tra le varie attività, ma è il cuore pulsante dell’oratorio, la linfa che scorre e che nutre il grande albero dell’oratorio».

«Sostare con te» sarà dunque una proposta che punterà a verificare gli spazi, i tempi, le modalità della preghiera fatta in oratorio perché possa intercettare la vita dei ragazzi, possa essere accolta come forma abituale e normale delle loro esperienze e orientare pian piano le loro scelte, su imitazione del Signore Gesù.

Più della quantità, lo stile

«L’invito dell’Arcivescovo non intende aumentare la quantità della preghiera in oratorio – chiarisce il direttore della Fom -, piuttosto ci interroga sullo stile della nostra preghiera. Il Vangelo ci racconta che i discepoli vedono Gesù pregare e si sentono attratti dal modo in cui la preghiera alimenta la sua vita e la trasforma. Da qui la domanda: “Maestro, insegnaci a pregare”. È una richiesta paradossale, se ci pensiamo: i discepoli sapevano già come pregare secondo le tradizioni, conoscevano molto bene le preghiere, i riti e le celebrazioni previste dalla religione giudaica. Ma sono attratti dal modo di pregare di Gesù. Lo stesso può valere anche per noi e per i ragazzi e le ragazze che accompagniamo: insegnare le preghiere e recitarle è una cosa buona, ma il cuore della questione è pregare come Gesù».

di MARIO PISCHETOLA dal portale della Diocesi Chiesadimilano.it 
Comunità Pastorale San Paolo della Serenza - Ver. 1.0 - Copyright © 2024 Comunità Pastorale San Paolo della Serenza - Powered by Soluzione-web
Valid HTML 4.01 Transitional Valid CSS! Level Double-A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0