La preghiera alla Madonna Addolorata (in questa poesia di padre Turoldo) ci sembra la più adatta in questi tempi di violenza umana: tutte le guerre e le violenze dobbiamo chiamarle con il loro nome “fratricidi”. Un’immagine di profonda pena e vergogna, ma anche di speranza quella di un bimbo migrante salvato dalle acque.
Ritta, discosta appena dal legno,
stava la madre, assorta in silenzio,
pareva un'ombra vestita di nero
neppure un gesto nel vento immobile.
Lo sguardo aveva sperduto, lontano:
cosa vedevi dall'alta collina?
Forse una sola foresta di croci?
O anche tu non vedevi più nulla?
Madre, tu sei ogni donna che ama,
Madre, tu sei ogni madre che piange
un figlio ucciso, un figlio tradito:
madri a migliaia, voi madri in gramaglie.
E figli mai finiti di uccidere:
figli venduti e traditi a miriadi,
i torturati appesi ai patiboli
empi vessilli dell'empio potere.
Dalla città già salivan le tenebre,
e ancor più impallidiva il suo volto,
e lui era tutto una crosta di sangue,
perfino il cielo era nero di sangue.
Nero lenzuolo di sangue pareva
steso ad avvolgere la grande Assenza
che infittiva lo stesso silenzio
e si addensava e spandeva nell'aria.
O Madre, nulla pur noi ti chiediamo:
quanto è possibile appena di credere,
e star con te sotto il legno in silenzio:
sola risposta al mistero del mondo.