Carissimo don Giacomo, l’8 giugno ringrazi il Signore per il tuo primo anno di Ordinazione. Questo avviene nel contesto di questo strano tempo di emergenza sanitaria, dove tutto è ancora confuso. Spiace, come spiace pensare che i tuoi primi mesi di ministero, dove avresti voluto dare il massimo per i ragazzi, gli oratori, i giovani, sono diventati mesi di lockdown, celebrazioni virtuali, videoconferenze e miriadi di slanci e desideri mossi dalla passione educativa che devono far i conti con una realtà atipica, pericolosa e magmatica. Va bene. Noi sappiamo che tutto è comunque nelle mani del Signore. Lo scorso anno hai celebrato la tua prima santa Messa nella Comunità pastorale a Carimate nella solennità della santissima Trinità. Nella predica, prendendo le mossa dalla prima lettura, si diceva; «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Tornerò e avrai: due verbi al futuro che indicano una promessa. La promessa ad Abramo del figlio Isacco. Una caratteristica della Trinità santissima è quella del promettere. Dio promette e compie. Tutte le promesse che Dio fa le compie. Il promettere è il linguaggio dell’amore. E chi accoglie la promessa è chiamato a rispondere con la sua fiducia: mi fido di colui che promette. C’è una differenza tra il nostro promettere e quello di Dio. Noi promettiamo e la nostra promessa riguarda un possibile adempimento in un tempo futuro. Dio promette e quando promette già realizza ciò che promette. In Dio futuro e presente coincidono”.
Don Giacomo: passerà il coronavirus. Non sospendiamo di vivere in attesa del passaggio: stiamo vivendo cercando di mettere in campo l’inedito di cui ha parlato l’Arcivescovo nella santa Messa crismale. Passerà il tempo. Avremo molte consolazioni e altrettante prove e difficoltà. Muterà il volto delle nostre comunità, della chiesa, della pastorale, così come cambieranno gli altri e noi. Va bene. Anche la nostra conoscenza di Dio e l’amicizia con Lui cambieranno. Fiducia e amore, anche questi atteggiamenti cambieranno nella modalità ma: chiediamo al Signore la grazia che restino perennemente, saldamente, costantemente vivi nel nostro cuore. Nonostante tutto. La gioia, anch’essa sempre in forme diverse, sarà assicurata. Ce lo dice colui che è il Signore.
Auguri da tutta la Comunità pastorale.