C’è tanta storia, oltre che tanta bellezza, mistero, devozione e arte, nel libro Il Santuario di Santa Maria dell’Albero. Tesoro d’arte e monumento di fede dei carimatesi. Il volume, atteso da sette anni, viene ora pubblicato dalla Parrocchia di Carimate a cura della Pro Loco. Sarà in distribuzione a partire dal 7 dicembre.
Ricostruisce in 208 pagine, corredate da un ricco impianto fotografico e con materiali inediti, la vita dell’antico oratorio dal 1200 ai giorni nostri e getta nuova luce sulla storia di Carimate, uno dei borghi medioevali più belli della Lombardia trasformato nel 1345 in “cittadella viscontea” da Luchino I Visconti.
Tante le novità emerse durante le ricerche. Si è sempre pensato, per esempio, che la piccola chiesa di Santa Maria dell’Albero fosse stata costruita nel XVI secolo.
Ora, grazie ai ritrovamenti di simboli templari (croce patente, fiore della vita e albero della vita) e agli studi e ai documenti pubblicati nel libro, è possibile affermare con certezza che il santuario dedicato a Santa Maria esisteva già secoli prima.
Fu costruito infatti dai Cavalieri del Tempio che a Carimate, accanto alla chiesa che dedicarono alla Madonna, avevano fondato la loro “casa dell’obbedienza”, cioè una magione in cui operavano un maestro e un gruppo di monaci. Si trovava sulla via Regina, strada che dai tempi degli antichi romani collegava Milano a Como e alle valli svizzere.
Sulla base dei documenti ritrovati, si può affermare che i misteriosi “soldati di Dio” operavano a Carimate sicuramente nel XIII secolo lasciando tracce ancora visibili, ma la loro presenza (che è sfuggita a tutti gli storici dell’Ordine) si può ben fare risalire al secolo precedente.
Nella domus-monastero di Carimate i monaci cavalieri vivevano secondo le regole dell’Ordine (povertà, castità e ubbidienza), coltivavano la terra, gestivano terreni ed edifici e accoglievano i pellegrini che si recavano nei luoghi santi. Poi, nel 1300, l'oratorio fu trasformato dai Visconti, allora signori di Milano, in cappella gentilizia. Erano ancora proprietari quando, nel 1507, la Madonna apparve ad alcuni bambini su un albero di castagno.
L’altra importante novità contenuta nel libro riguarda le vicende artistiche che hanno reso questa cappella così bella: dagli studi eseguiti dalla restauratrice Antonella Paola Ferrari si può ipotizzare che fu la mano stessa di Ambrogio da Fossano, detto Il Bergognone, pittore contemporaneo di Leonardo da Vinci tra i più importanti della Lombardia, a dipingere l’affresco della Madonna dell’Albero, che a Carimate fu chiamato a lavorare grazie al mecenatismo dei Visconti.