«Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato»
«Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato»
Editoriale di don Riccardo
Credo che le esperienze estive vissute insieme ai ragazzi e gli adulti possano trovare sintesi nel versetto degli Atti degli Apostoli proposto come titolo.
Appena arrivato nella Comunità Pastorale San Paolo della Serenza mi sono accorto della vitalità che riempie i nostri oratori e motiva giovani e adulti a prestare servizio educativo soprattutto ai più piccoli. Mi sono accorto di come ci si prende cura di ciascuno testimoniando che davvero vale la pena spendersi per gli altri: e questo è un grande dono!
L’esperienza di Pietro e di Giovanni descritta nel libro degli Atti degli Apostoli deve diventare la nostra! Come comunità che cosa abbiamo visto e ascoltato? Che cosa non possiamo tacere? Facciamo fatica a dire a parole cosa abbiamo vissuto (è la sfida grande del nostro tempo) ma credo che si debba iniziare a dare ragione della nostra Speranza! Questo esercizio è molto complesso e non può essere vissuto disgiuntamente dalle opere, anche caritative, che viviamo insieme come comunità.
In questi mesi ho potuto constatare che è estremamente necessario esprimere a parole ciò che abbiamo vissuto insieme piccoli e grandi. Con i ragazzi ci siamo accorti della bellezza di condividere la vita, il tempo, la preghiera, la stanchezza, i ragionamenti e i fallimenti.
Potremmo domandarci perché si faccia fatica a parlare di Gesù! Forse perché questa prospettiva non entusiasma più noi adulti! Le ragazze e i ragazzi però sono pieni di entusiasmo per quello che hanno visto e ascoltato: perché? Perché i ragazzi, senza nessun tipo di obbligo, parlano insistentemente delle esperienze vissute? Come comunità abbiamo l’obbligo di metterci in ascolto e lasciarci provocare dall’entusiasmo giovanile. La prospettiva entro la quale iniziamo l’anno pastorale è quella descritta dal vangelo di Giovanni: «… alzate i vostri occhi e guardate» (Gv 4,35). Cosa vediamo?
Vediamo i campi che biondeggiano pronti per la mietitura? Ecco allora tocca a noi, rimbocchiamoci le maniche e torniamo ad appassionarci a Gesù e alla vita che siamo chiamati a vivere a pieno!
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