A che punto siamo con la bellezza?
A che punto siamo con la bellezza?
Settimana dell’Educazione 2022
Nei consigli dell’oratorio, con le comunità educanti, con le équipe degli educatori, in momenti di raccordo e confronto con i genitori, vorremmo chiederci «a che punto siamo con la bellezza?». Dopo averle trovate, dopo che ce le siamo ripresentate, possiamo chiederci se riusciamo ancora a raccontare ai ragazzi e alle ragazze delle diverse fasce d’età le “bellezze” che abbiamo a disposizione: il bello del Vangelo, il bello della Chiesa, il bello della Fraternità, il bello del Servizio.
Quando proponiamo tutto quello che abbiamo da offrire sappiamo entusiasmare? Sappiamo generare passione? Come possiamo fare? Troviamolo insieme. Quali sono i punti che possiamo individuare come “svolte”, per poter essere testimoni della bellezza dell’annuncio?
Leggendo le indicazioni diocesane per la settimana dell’educazione ho trovato la riflessione appena riportata che mi sembra significativa. Faccio mia e vi propongo di riflettere sull’indicazione seguente: è importante raccontare ai ragazzi e alle ragazze la bellezza dell’essere Chiesa, del vivere con gioia, dell’avere la Parola come riferimento, la grande serenità che nasce dalla preghiera, la bellezza e la gioia del servizio.
Comunichiamo alle nuove generazioni la gioia della vita cristiana. E quindi desidero ringraziare voi genitori che cercate di trasmettere la fede ai vostri figli innanzitutto vivendola voi per primi e testimoniando la gioia di essere cristiani (se non siamo noi adulti a vivere la fede per primi non riusciremo a trasmetterla alle nuove generazioni).
Ringrazio don Giacomo per l’entusiasmo di lavorare nella vigna del Signore nel campo dei bambini, degli adolescenti e dei giovani cercando di trasmettere la gioia di essere amici del Signore Gesù e cercando di lavorare su quattro parrocchie e quattro oratori con un’unica Pastorale Giovanile.
Ringrazio tutti gli educatori e i catechisti che si prendono a cuore, spesso con grande fatica, i cammini di fede dei bambini, dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani.
Ringrazio i gruppi sportivi che educano i ragazzi alla disciplina e al rispetto dell’altro: le realtà sportive nella nostra Comunità Pastorale sono una realtà consistente e importante (chissà che non si riesca, pian piano, a unire le forze…).
Ringrazio le Bande Musicali presenti nella nostra Comunità: educano alla disciplina e alla bellezza i ragazzi che vi partecipano (la bellezza della musica può essere un cammino verso il Signore).
Ringrazio gli insegnanti e tutti coloro che lavorano nelle scuole (a partire dalle scuole dell’infanzia, le scuole primarie e secondarie di primo grado) del nostro territorio, e dei plessi scolastici frequentati dai nostri ragazzi (le scuole secondarie di secondo grado), perché aiutano a far crescere le nuove generazioni nelle diverse discipline scolastiche, nella capacità di stare insieme in modo civile e sono una tra le più importanti scuole di integrazione del territorio.
Ringrazio i gruppi e le associazioni civili che si preoccupano dei ragazzi e dei giovani e della loro crescita.
Ringrazio infine i nonni perché sono presenze preziose per i nipoti, non solo perché spesso fanno da baby sitter (ed è già una grandissima cosa), ma perché raccontano la vita (e la fede!) ai loro nipoti. Attraverso di voi i bambini imparano che anche i loro genitori sono stati bambini che poi sono cresciuti… imparano da voi che cos’è la vita. A volte imparano da voi anche il fare il segno della croce e a dire le preghiere.
Unendo le nostre forze, continuando a raccontare la bellezza della fede e dell’essere cristiani possiamo ancora compiere quel difficile e sublime compito che è trasmettere la fede alle nuove generazioni! Grazie, e procediamo insieme senza scoraggiarci!