Una caratteristica del rito ambrodiano

Una delle particolarità più caratteristiche del rito ambrosiano, durante la Quaresima, è quella dei cosiddetti venerdì ‘aliturgici’, meglio “aneucaristici” parola un po’ tecnica che significa “senza liturgia eucaristica”. Chi entra, in un venerdì di Quaresima, in una chiesa di rito ambrosiano, trova sull’altare maggiore una grande croce di legno, con il sudario bianco: simbolo suggestivo del Calvario e segno di lutto e di abbandono. Si crea così un vero e proprio senso di vuoto, acuito dal fatto che, per tutto il giorno, non si celebra la Messa e non si distribuisce ai fedeli la comunione eucaristica.

I venerdì della Quaresima ambrosiana richiamano più che mai alla meditazione del cristiano il mistero della morte di Cristo in croce, il dramma della Chiesa-Sposa che si ritrova desolatamente privata del suo sposo e Signore. E così l’assenza della celebrazione eucaristica (concretamente: il non poter fare la comunione), da un lato provoca un senso di vuoto e di mestizia, e dall’altro costringe a riflettere sull’essenziale; fa sperimentare, in un certo senso, che cosa significhi essere privati della presenza di Cristo strappato dalla morte alla sua Chiesa; aiuta, quasi pedagogicamente attraverso una specie di “digiuno” dall’eucaristia, a comprendere più profondamente il valore di questo sacramento alla luce del sacrificio di Cristo in croce.

Mons. MARCO NAVONI Dottore della Biblioteca Ambrosiana

 

 

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