L’esperienza di un ministro straordinario dell’Eucarestia

Stiamo vivendo “un cambiamento di epoca”, come dice Papa Francesco. Possiamo sfruttare questo periodo vivendolo in maniera positiva, non continuando a lamentarci per tutto e con tutti, ma ricercando e vivendo il più possibile le positività che incontriamo e che possiamo mettere in campo.

La Comunità Cristiana fin dall’inizio ha sentito il bisogno di valorizzare i diversi carismi presenti al suo interno, infatti in aiuto degli Apostoli vennero nominati i Diaconi. Nel corso degli anni si aggiunsero altre figure: i Ministri Straordinari della Comunione Eucaristica i lettori e le lettrici, gli accoliti sia maschi che femmine, ecc. 

Anche nella nostra Comunità Pastorale, da diversi anni, stanno operando i Ministri Straordinari della Comunione Eucaristica. Un piccolo gruppo di donne e uomini che fa visita e porta Gesù Eucaristia agli anziani ed ammalati. Questo umile servizio serve a tenere accesa la comunione di queste persone con la Comunità, visto che per l’età o la condizione fisica non possono muoversi.

Quando una persona non riesce più a recarsi in chiesa e desidera ricevere l’Eucarestia chiede al Parroco di poter usufruire del servizio. Questi incarica uno dei Ministri ed ha inizio la visita. Durante la visita il Ministro, attraverso un breve rito, fa la Comunione alla persona anziana o ammalata e si intrattiene brevemente con lei e gli eventuali parenti.

Da questi incontri i Ministri traggono sempre di più in gioia, umanità, fedeltà e fede incarnata, di quella che riescono a donare. È un arricchimento umile, silenzioso, fatto spesso di semplici sguardi, ma anche di partecipazione attiva al rito, dove qualche volta il malato, in prima persona, legge il vangelo. Questo essere vicini continua anche contattando gli ammalati più volte per semplici chiacchierate o facendo visite per fare compagnia. 

Anche così, piano piano, si costruisce la Comunità.

Gianni Sforzin
 

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