Viva la dutrina!
Viva la dutrina!
Don Giacomo presenta l'avvio della catechesi nella comunità
Così esclamerebbe qualche nostro nonno ai propri nipotini, per incoraggiarli ad andare a catechismo, per imparare qualcosa di più su Gesù, sulla Santa Chiesa, sui precetti di sempre - come l’importanza della Messa domenicale - insieme alla bellezza di poter incontrare i propri amici della Comunità cristiana.
Eh già, finalmente anche la catechesi ordinaria è ripresa, addirittura prima degli altri anni! Seppur con i dovuti distanziamenti e norme di prevenzione del contagio da Covid-19, le aule del catechismo tornano a riempirsi di tanti ragazzi delle elementari, delle medie e del liceo.
A prevalere, quindi, non è la paura, bensì l’entusiasmo e la voglia di ricominciare, da parte di tutti, piccoli e grandi. Un grazie accorato va anzitutto alle catechiste e agli aiuto-catechisti, che senza esitazione si sono messi nuovamente a disposizione per il bene spirituale dei bambini e dei ragazzi. Grazie anche alle famiglie, la cui collaborazione attiva è fondamentale per educazione cristiana dei fanciulli.
Vogliamo e dobbiamo dunque ricominciare il cammino, come Comunità cristiana, luogo privilegiato dell’incontro con Gesù, luogo dell’incontro fraterno, nel quale le nostre forze possono diventare il vigore del fratello più debole che si fa nostro compagno di viaggio. È il luogo in cui condividere le vicende belle che ci accadono (e sono tante!), il luogo nel quale non ci sentiamo mai soli!
E a chi fa un po’ il profeta di sventura, a chi vede solo ragazze e ragazzi irrispettosi, che non sanno stare insieme, che sanno solo sporcare il paese e così via, io dico: non ci sono solo quelli! Non sono tutti così (e anche in questi c’è sembra una corda buona da far vibrare)! Ci sono tanti altri ragazzi buoni, vivaci, che vanno continuamente educati, certamente, ma che possono dare tanto. La Comunità cristiana con le sue famiglie cerca di fare la sua parte in questo gravoso ma importante compito educativo e le sorprese anche positive non mancano: mi riferisco alle Sante Messe di avvio del cammino Adolescenti e della Società dell’Allegria. In particolare quest’ultima è stata partecipatissima, con oltre 100 ragazzi preadolescenti presenti a Messa, con i loro educatori e qualche genitore.
In quell’occasione - martedì 6 ottobre - ho voluto lasciare alla “Società dell’Allegria” una parola chiave, che va bene per tutti, per poter vivere insieme un anno bello: CONCORDIA. Si dice nel libro degli Atti che Maria e gli Apostoli stavano insieme perseveranti e concordi nella preghiera (cfr. At 1, 12-14). Concordia (cum-cor) significa “con lo stesso cuore”: siamo invitati a continuare a camminare dietro a Gesù insieme, avendo il coraggio di amare e di lottare unificando i nostri cuori con quello di Cristo e di Maria, per procedere spediti e sicuri verso la meta tanto agognata che è il Paradiso.
La concordia che riusciremo ad istaurare tra di noi sarà un vaccino spirituale contro il virus della paura, dell’incertezza e del dubbio, che rischia di soffocare quel seme di speranza che continua ad essere sparso da Dio sulla nostra terra e che con cura perseverante cresce e dà il suo frutto gustoso.