Commento al Messaggio del Papa per la Quaresima

“Camminiamo insieme nella speranza” è il tema, in linea con l’Anno Giubilare. Tre sono “gli appelli alla conversione che la misericordia di Dio rivolge a tutti noi, come persone e come comunità”, messi in luce dal Santo Padre nel suo messaggio all’inizio di questa quaresima 2025 per accompagnare noi tutti nell’itinerario verso la Pasqua che celebreremo il 20 aprile prossimo.
  1. Camminare. È il primo appello alla conversione che richiama il motto del Giubileo, “Pellegrini di speranza” e l’esodo biblico, ma anche la condizione umana perché, dice il Papa, “siamo tutti pellegrini nella vita”. Per questo, oltre ad alcune domande “Sono veramente in cammino o piuttosto mi riconosco paralizzato, statico?” propone un esercizio pratico quaresimale: “confrontarsi con la realtà concreta di qualche migrante o pellegrino e lasciare che ci coinvolga, in modo da scoprire che cosa Dio ci chiede per essere viaggiatori migliori verso la casa del Padre”.
  2. Insieme. È la parola-chiave al centro di un secondo appello: la conversione alla sinodalità, che spinge a non essere “viaggiatori solitari”, ma di uscire da sé stessi per andare verso Dio e verso i fratelli. “Camminare insieme significa essere tessitori di unità, a partire dalla comune dignità di figli di Dio”. La verifica concreta è sulla propria capacità di ascolto, di accoglienza, di procedere “fianco a fianco” con pazienza, senza arroccarsi nelle proprie convinzioni, facendo sentire le persone parte della comunità. “Chiediamoci davanti al Signore se siamo in grado di lavorare insieme al servizio del Regno di Dio”.
  3. Nella speranza. La terza chiamata alla conversione è quella della speranza, della fiducia in Dio e nella sua grande promessa, la vita eterna: “La morte è stata trasformata in vittoria e qui sta la fede e la grande speranza dei cristiani: nella risurrezione di Cristo!”. Tra le domande lanciate dal Papa: “Vivo concretamente la speranza che mi aiuta a leggere gli eventi della storia e mi spinge all’impegno per la giustizia, alla fraternità, alla cura della casa comune, facendo in modo che nessuno sia lasciato indietro?”.
Papa Francesco termina il suo Messaggio con una frase di Santa Teresa di Gesù «Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il giorno né l’ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto breve» – e affida il cammino quaresimale a Maria, Madre della Speranza. 
Certo ci chiediamo: ma oggi chi si accorge che è quaresima? Forse perché resiste (per qualcuno) ancora il gesto della cenere sul capo? Sono parole queste che ci toccano e ci guidano, o magari siamo scossi da messaggi video costruiti con la cosiddetta “intelligenza artificiale”?
Don Aurelio

 

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