Un sabato in Svizzera

Sabato 4 gennaio, un gruppo di cerimonieri, guidato da don Riccardo, è andato in territorio elvetico a visitare alcune chiese ed incontrare il vescovo emerito di Lugano, mons. Valerio Lazzeri. Raggiunto il comune di Acquarossa, la gita si è aperta con la visita della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, presso la località Leontica. La presenza della chiesa è attestata fin dal 1204, anche se potrebbe essere di molto precedente. Successivamente ci siamo recati nella chiesa di San Carlo di Negrentino: la chiesa risale al XI secolo ed ha subito diverse modifiche. Le decorazioni pittoriche ricoprono quasi tutte le pareti interne. Particolare la doppia abside: in quella maggiore è rappresentato Cristo, al centro di un gioco di cerchi concentrici simboleggianti l’universo, mentre gli affreschi dell’abside minore sono dedicati alla vita della Vergine. Successivamente ci siamo recati presso la chiesa di San Remigio (sempre XI secolo): qui ci aspettava mons. Valerio Lazzeri, dal 2013 al 2022 vescovo della Diocesi di Lugano. Ci ha accolto con una semplicità ed una serenità inaspettata e insieme abbiamo visitato la chiesa. E poi, una cosa speciale: abbiamo pranzato insieme a mons. Lazzeri! È stato un momento particolarmente significativo soprattutto per i ragazzi. Il vescovo ha chiesto a tutti chi siamo, cosa facciamo, gli studi che stiamo seguendo (o i lavori, per i papà che ci hanno dato una mano). Ci ha poi raccontato alcuni episodi della sua vita e abbiamo parlato di vari argomenti, spaziando dalla situazione della Diocesi di Lugano all’Intelligenza Artificiale. Sentire le sue parole, le sue scelte, le sue opinioni è stato un momento di grazia per la crescita di tutti. Al termine ci siamo lasciati, ringraziandolo per il tempo che ci ha dedicato e per quanto ci ha raccontato e ci siamo trasferiti a Bellinzona: qui abbiamo visitato il duomo e successivamente il suo castello (in realtà i suoi castelli, perché la cittadina elvetica ha ben tre castelli). Il rientro in terra italica e la messa insieme alle 19 presso san Michele Arcangelo a Figino.
Una giornata particolare, perché non è certo un evento quotidiano sedersi a tavola con un vescovo della Chiesa Cattolica! La cosa bella, però, non è stata solo quella di averlo ascoltato, ma di essere stati ascoltati e di aver ricevuto qualche consiglio da portare a casa. Alcuni cerimonieri sono stati affascinati dalla bella chiesa dedicata a San Carlo, con elementi in comune con la nostra vicina Basilica di San Galliano e con un bellissimo panorama sulla valle; altri hanno colto particolarità nel vedere gli affreschi i quadri o le sculture delle altre chiese; infine alcuni hanno gradito la visita del castello di Bellinzona. Insomma, una bella giornata carica di spiritualità, di storia, di arte e di amicizia.
Colgo così l’occasione per fare il punto della situazione e per raccontarvi del perché di questo gruppo: non sono certo ragazzi straordinari se non che di straordinario offrono un poco del loro tempo per guidare le sante messe, soprattutto quando sono messe solenni. Il gruppo è stato voluto da don Giacomo ed ora prosegue con don Riccardo ed è un tentativo di creare un gruppo extra-parrocchiale, ovvero della Comunità Pastorale. Purtroppo questo gruppo sta attraversando un particolare momento di difficoltà e il numero di ragazzi che si occupano di questo servizio sta diminuendo, perché alcuni finiscono e perché ci sono sempre meno ragazzi che decidono di fare il salto da chierichetto a cerimoniere. Così, ci si è resi conto che non è più scontato poter gestire le messe solenni con tutto il servizio particolare che sarebbe previsto. Al contrario delle altre attività di volontariato, che i nostri ragazzi svolgono all’interno della comunità, quello dei cerimonieri prevede un cammino di preparazione un po’ lungo, perché prima occorre aver prestato servizio come chierichetto (circa 6 anni) e, all’ingresso delle superiori, fare il passaggio a cerimoniere e seguire il corso presso il Seminario di Venegono. In pratica, se non si è svolto precedentemente il servizio di chierichetto, diventa complesso accedere al servizio di cerimoniere. Insomma, straordinari no, ma preziosi sì. Anche il numero di chierichetti è sceso di parecchio negli ultimi anni: le nuove leve non sono interessate a questo cammino e sempre di più abbandonano lungo il percorso oppure non fanno il salto per diventare cerimonieri. In ogni caso, ringraziamo sempre i chierichetti e i cerimonieri del loro aiuto e ricordatevi: la messa (solenne o no) ha sempre il suo valore con o senza chierichetti e cerimonieri (però con è più bella!).
Infine, vorremmo nuovamente ringraziare mons. Lazzeri per averci donato parte del suo tempo e don Riccardo per averci portato in questi luoghi e chiese suggestivi, nonché l’aver organizzato l’incontro con il vescovo.

Fabio Marzorati

 

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