Natale di Gesù
Natale di Gesù
Bevenuto tra noi fratello Gesù
C’è una domanda che a volte mi viene posta. “Ma il Natale è davvero il compleanno di Gesù? Oppure, come qualcuno sostiene, è una tradizione un po’ inventata? E poi è davvero nato a mezzanotte? Proprio il 25 dicembre, al freddo e al gelo?”
Rispondo che importante è capire le verità rivelate come fondamentali per l’uomo di sempre. Può essere che con il passare dei secoli qualcuno ci ha ricamato sopra aggiungendo particolari che vanno un po’ ridimensionati e confrontati con quanto raccontano i quattro vangeli.
A un certo punto della storia dell’umanità Dio Padre ha deciso che era giunto il momento opportuno di mandare suo Figlio su questa terra in mezzo agli uomini e alle donne. Ha pensato di fare la stessa strada, di seguire gli stessi ritmi che percorrono tutte le persone che vengono in questo nostro mondo. Una mamma (Maria di Nazaret) coinvolta per opera dello Spirito Santo (in modo unico). Un tempo di nove mesi (come tutti noi, di norma). Una persona buona e saggia (Giuseppe, padre adottivo) che si prende a cuore, si fa carico e diventa ogni giorno custode di quella giovane famiglia.
Ma la data precisa della nascita di Gesù?
Rispondo sorridendo e con una punta di ironia.
Sono nostre curiosità: la domanda la rivolgeremo a Gesù, in persona, il pomeriggio del giorno del Giudizio Universale, quando ci sarà la fine di questo nostro mondo. Sentiremo le risposte dalla viva voce di Gesù (o di Maria, la mamma).
Al mattino di quel giorno ci saranno le cose più importanti nelle quali Gesù sarà impegnato. Al pomeriggio Gesù (mi auguro) sarà disponibile alle nostre domande, anche quelle più curiose. Una è questa: “Gesù, dimmi un po’. Qual è davvero il giorno del tuo compleanno? E l’ora precisa si può sapere?” Sarà una risposta bomba che farà il giro di tutto il paradiso. E forse ci sarà la torta (e magari anche i fuochi artificiali). Intanto facciamo tesoro e leggiamo con tanta attenzione quanto racconta S. Luca nei primi capitoli del suo vangelo. Quanto racconta nasce (probabilmente) da una intervista alla Madonna, la mamma di Gesù.
E lì c’è tanto da imparare: ognuno di noi personalmente, e come coppia, e come famiglia. Quante persone, nei tempi più diversi della storia, hanno usato espressioni o addirittura composto poesie e canzoni, in occasione di questa data!
Il poeta tedesco B. Brecht (1898-1956) sentì il fascino di Gesù e in una sua poesia in occasione del Natale lasciò una commovente preghiera che dice così: “Vieni, Signore Gesù! / Vieni perché tu sei per noi / veramente necessario”.
Il filosofo E. Kant (1724-1804) arrivò a dire: “Il vangelo (cioè Gesù) è la sorgente di tutta la nostra civiltà”.
Svetlana Stalin (morta nel 2011) dopo aver aperto il cuore alla fede in Gesù, capì lucidamente cosa era accaduto al suo terribile padre e dichiarò: “La ferocia di mio padre e la disumanità del partito che egli ha guidato per tanti anni, hanno una sola causa. Ed è questa. Avevano voltato le spalle a Gesù e avevano abbandonato il suo Vangelo”.
Anche Napoleone Bonaparte, negli anni dell’esilio trascorsi nella sperduta isola di S Elena, si riavvicinò alla fede. Spesso parlava di Gesù. E una volta parlando di Gesù con il generale Bertrand (anche lui in esilio con l’imperatore deposto) Napoleone disse: “Gesù è nato in una impressionante povertà, è vissuto nella più impressionante umiltà, si è lasciato inchiodare ad una croce che è il patibolo dei perdenti … e invece ha vinto. Solo Dio può vincere così! “E il generale Bertrand che era scettico, rispose: “Sire, non riesco a capire come Gesù possa essere Dio”. Napoleone tagliò corto e concluse: “Caro generale, se non capisce questo, ho sbagliato io a farla generale!”
Anche voi che leggete, sicuramente in questo periodo state ricevendo tanti messaggi belli, delicati, con gli auguri. Che per tutti, soprattutto dove c’è una sofferenza, un disagio, una amarezza, ci sia un sereno, felice e santo natale di Gesù.