Nel tempo in cui ci prepariamo a ricevere il dono dei sacramenti

Papa Francesco nell’udienza di mercoledì 9 ottobre:
«L’unità della Chiesa è l’unità tra persone e non si realizza a tavolino, ma nella vita.  Tutti vogliamo l’unità, tutti la desideriamo dal profondo del cuore; eppure essa è tanto difficile da ottenere che, anche all’interno del matrimonio e della famiglia, l’unione e la concordia sono tra le cose più difficili da raggiungere e più ancora da mantenere. Il motivo – per cui è difficile l’unità tra noi - è che ognuno vuole, sì, che si faccia l’unità, ma intorno al proprio punto di vista, senza pensare che l’altro che gli sta davanti pensa esattamente la stessa cosa circa il “suo” punto di vista. Per questa via, l’unità non fa che allontanarsi. L’unità di vita, l’unità di Pentecoste, secondo lo Spirito, si realizza quando ci si sforza di mettere al centro Dio, non sé stessi. Anche l’unità dei cristiani si costruisce così: non aspettando che gli altri ci raggiungano là dove noi siamo, ma muovendoci insieme verso Cristo. Chiediamo allo Spirito Santo che ci aiuti ad essere strumenti di unità e di pace.»
Come comunità ci stiamo muovendo insieme verso Cristo. 
La celebrazione dell’eucarestia domenicale rende ben visibile l’unità tra persone diverse, con cammini diversi, età e problemi diversi eppure tutti chiamati dal Signore a partecipare intorno alla sua mensa eucaristica. 
Così anche le cresime che si stanno celebrando tra sabato 12 e domenica 13 ottobre: ogni ragazzo con la sua diversità è chiamato a Cristo attraverso l’opera dello Spirito Santo che crea armonia tra le persone diverse. Così nelle famiglie che chiedono il battesimo per i loro figli: i bambini vengono inseriti nello stesso mistero pasquale del Signore Gesù. 
E così chi si prepara al matrimonio cristiano riconosce che l’origine del proprio amore è l’amore del Signore. Sono tanti i cammini ma in tutti lo Spirito Santo ci riconduce al mistero pasquale di Cristo: mistero di morte e resurrezione.
don Alberto

 

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