Alla luce delle tante notizie di violenza

Chissà quante domande, quante paure sono nate in noi dopo i recenti eventi di violenza della cronaca di questi giorni. Fino al drammatico episodio del ragazzo 17enne di Paderno Dugnano che uccide la propria famiglia. Dobbiamo rassegnarci al male o è possibile ancora sperare? Scrive il papa sul prossimo Giubileo 2025: “dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante.” (lettera del Papa a mons. Fisichella per il Giubileo, 11 febbraio 2022). 
Come si può tenere accesa la fiaccola della speranza? Occorre nutrire e irrobustire la speranza attraverso l’incontro con il Signore Gesù. Questo è proprio il senso del Giubileo: “possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù” (scrive il Papa nella Bolla d’indizione del Giubileo “Spes non confundit”). La speranza cristiana nasce dall’amore che Dio riversa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci rende figli amati e tra noi fratelli: occorre ritrovare e accogliere questo tesoro prezioso. Niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino: questa certezza ci doni serenità e pace. Occorre dunque ridare slancio ai nostri cammini di fede, perché l’incontro con il Signore (nei sacramenti, nell’ascolto della Parola, nella carità, nel vivere la Comunità, …) irrobustisca la nostra speranza e la nostra fede, e il nostro cuore non resti preda dell’angoscia e della paura che le notizie di violenza e di guerra quotidianamente seminano in noi. Sia invece sempre più la Parola di Dio ad essere seminata nel nostro cuore: parola che ci permette di conoscere il Signore Gesù e, attraverso di lui, il volto di Dio Padre. Restiamo nella Parola: dedichiamo tempo a leggere e ascoltare la Parola di Dio. È solo con le armi della fede che possiamo irrobustire la speranza che sostiene la nostra vita anche dentro il male e la sofferenza.

 

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