Il 25 luglio un pellegrinaggio della Comunità Pastorale

Madre Maria Grazia Girolimetto, nel monastero Mater Eccelsiae dell’Isola di San Giulio ci ha raccontato di come le monache fossero state impegnate in un’opera unica: cucire pezzettini di stoffa giunti da tutta Italia a Oropa per creare un nuovo straordinario velo alla Madonna venerata nel famoso santuario biellese. Si è così formato un velo lungo 25 metri! Come premio le monache di clausura, facendo letteralmente “uno strappo alla regola”, si sono recate in pellegrinaggio, tutte in pullman, ad Oropa. Da questo racconto è rinato il desiderio di tornare ad Oropa. Il manto, detto manto della Misericordia, riunisce in un unico lavoro 15mila pezzettini di stoffa donati dalle famiglie: presi da vestiti di matrimonio, tovaglie, tute da lavoro, lenzuola… stoffe che ricordano i momenti di gioia e di dolore di un popolo, consegnati con un’intenzione di preghiera per i donatori.
Oropa è un santuario importante per Biella, per il Piemonte e per tutto il nord Italia: posto a 1200 metri di altitudine in mezzo alle Alpi Biellesi.
Luogo caro anche al beato Piergiorgio Frassati, che scappando di nascosto dalla finestra della casa di campagna a Pollone ancora di notte si recava alla Messa prima del mattino ad Oropa, per fare ritorno a casa per l’ora di colazione insieme ai suoi genitori, i quali non gradivano che lui partecipasse alla S. Messa.
Andiamo come pellegrini come Comunità Pastorale per almeno tre motivi:
  • ci ricordiamo così della bellezza dello stare insieme nella preghiera e nella visita a un luogo di grande fascino naturalistico e spirituale; 
  • ci ricordiamo così che tutta la nostra vita è un pellegrinaggio e la vita spirituale un cammino vero e proprio per cercare di conoscere sempre di più Dio Padre;
  • per prepararci al grande pellegrinaggio a Roma nel 2025 in occasione del GIUBILEO di due millenni e un quarto di secolo dalla nascita del Signore Gesù, giubileo che ha come titolo PELLEGRINI DI SPERANZA.
Con quali intenzioni andiamo al Santuario di Oropa:
  • perché Maria sia sempre di più un modello di fede, anche nei momenti bui della vita, e non ci scoraggiamo nei momenti di difficoltà;
  • per implorare da Maria “Regina della pace” il dono della Pace, in questo mondo martoriato dalle guerre, in cui i poveri sono calpestati nella loro dignità (pensiamo agli emigranti per questioni climatiche, economiche, di guerra, interi popoli costretti a cercare un futuro altrove);
  • per affidare all’intercessione di Maria il nuovo anno pastorale che, nella nostra diocesi di Milano, inizieremo l’8 settembre e per affidarle il nostro nuovo Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale e i Consigli degli Affari Economici.
Don Alberto

 

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