Un mostra su San Gerardo
Un mostra su San Gerardo
Allestita in sala Teruzzi nei giorni di permanenza dell'urna del Santo
Nei giorni in cui la Comunità San Paolo della Serenza accoglie nella chiesa di San Michele in Figino l'urna con le spoglie mortali di San Gerardo dei Tintori (dal 22 al 25 ottobre), è visitabile una MOSTRA sulla figura del Santo.
La mostra, composta da 15 pannelli, ricostruisce la vita e le opere di San Gerardo, e ripercorre nei secoli successivi alla sua morte, avvenuta nel 1207, le tappe principali del culto di devozione a lui tributato.
Curioso è sapere che l'inizio del culto a San Gerardo non è dovuto ai monzesi, ma alla devozione degli abitanti di Olgiate Comasco. Nel 1207 tra gli abitanti di Olgiate si diffuse un'epidemia mortale, e per chiedere aiuto a Dio si rivolsero a un saggio eremita che abitava sul Monte San Giorgio in Canton Ticino: Manfredo Settala, prete della diocesi di Milano (già parroco a Cuasso), che su questo monte si era ritirato per condurre vita eremitica.
Fu questo eremita, poi riconosciuto beato dalla Chiesa, a indicare agli olgiatesi che un sant'uomo (Gerardo dei Tintori) era appena morto a Monza e bisognava seppellirlo in modo degno. L'eremita invita così gli olgiatesi a recarsi in pellegrinaggio a Monza per chiedere l'intercessione a San Gerardo che era morto da poco più di un mese e il cui corpo era stato sepolto nella nuda terra. I pellegrini lo seppellirono in un'urna di serizzo (ancora visibile nel cortile della casa parrocchiale di S. Gerardo al Corpo a Monza). Sulla via del ritorno a Olgiate Comasco, gli abitanti corsero incontro ai pellegrini per annunciare loro che il morbo era scomparso. Da allora ininterrottamente gli olgiatesi si recano al sepolcro di San Gerardo ogni anno.
È consigliata la visita alla mostra per conoscere con profondità la figura e il culto di San Gerardo e così entrare preparati in chiesa a fermarsi in preghiera davanti all'urna.
Un prete sarà sempre a disposizione per le confessioni. Ricordiamo che con la visita devota all'urna è possibile ottenere l'indulgenza plenaria.